Finalmente la grande data è stata fissata, la notizia con grande emozione è stata comunicata… beh non ci resta che iniziare con i preparativi… ahimè… cominciamo a preoccuparci… quanti soldi abbiamo a disposizione? Ma il ricevimento chi lo paga? Non avevi detto che pagavi tu? IOOOO! NOO! Sei tu quella che vuole invitare la “carica dei centouno cugini” sparsi nel mondo, le amiche della mamma, gli amici del papà, la nonna, la bisnonna… dimenticavo ci sono pure gli amici dell’asilo… quelli proprio non possono mancare, il vescovo, l’arcivescovo… e chi più ne ha più ne metta... e allora fai pagare i tuoi genitori! E ancora... il bouquet non lo deve pagare mia suocera?
Queste le domande più ricorrenti ed inquietanti che cominciano a porsi gli Sposi; questo il quadretto simpatico di una coppia in procinto di sposarsi. Come affrontare il problema senza litigare o fare i musi lunghi?
Secondo le regole del bon ton e della consuetudine, le spese per la cerimonia di nozze dovrebbero essere suddivise tra le due famiglie in questo modo:
LA FAMIGLIA DELLO SPOSO
Il futuro marito e la sua famiglia, hanno il compito di occuparsi dell’acquisto dell’anello di fidanzamento, delle Fedi nuziali, del Bouquèt della Sposa, dei fiori che lo Sposo e i Testimoni dovranno portare all’occhiello, dell’offerta in Chiesa, dell’eventuale noleggio dell’auto, del Viaggio di Nozze e ancora…dell’acquisto dell’appartamento, l’arredamento della casa, tranne quello della stanza da letto.
LA FAMIGLIA DELLA SPOSA
Invece dovrà provvedere al corredo per la casa e per la sposa, alle partecipazioni e inviti, alle Bomboniere, al ricevimento, all’addobbo della Chiesa, al Coro, ai Musicisti, al fotografo, ai vestiti dei paggetti e delle damigelle, al regalo per lo Sposo e alla camera da letto.
Belle queste regole… a qualcuno verrebbe da dire… ma chi le ha inventate?
Beh non preoccupatevi… Noi di Guida per Sposi, ci teniamo a sottolineare che queste regole oggi non sono più tanto rispettate e vengono applicate con grande libertà… per fortuna o che sfortuna? A voi l’ardua sentenza.
Titty Cannito